Informazioni personali

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Mi presento. Sono nata in un freddo e grigio pomeriggio invernale dell'anno 1977. La mia prima apparizione sul palcoscenico "mondo" fu un po' rocambolesca e quasi "felliniana". Ho coltivato fin da piccola la passione e l'entusiasmo per le cose uniche, originali, a volte bizzarre ma tremendamente vere quanto insolite, che hanno reso e rendono la mia vita una pellicola cinematografica rara e meravigliosa. Laureata in Sociologia della Comunicazione, ho molti interessi che nutro con cura: la musica, il teatro, il cinema, la radio, la fotografia, la moda, i viaggi. Sento di appartenere a questo universo in continua espansione e so che anche lui mi appartiene, in maniera discreta, nei piccoli grandi gesti, in un abbraccio, in una foglia ingiallita, in un sorriso, quando mi regala momenti indimenticabili. Mi piace scrutare il mondo, sbucciarlo come si fa con un frutto, assaporarne la polpa. Credo che non vi sia spettacolo più bello della scoperta e della condivisione della felicità. Questo blog è una telecamera sulla mia e vostra vita, una sceneggiatura in cui tendenze, passioni, gusti, giochi e bisogni si intrecciano... ed allora non mi resta che augurarvi "Buona Lettura"

sabato 27 ottobre 2012

"Reinventare" l'arte:body painting

Lo so, lo so...ormai sono giorni, ma che dico giorni, mesi che non scrivo...
Perdonate il mio audace silenzio ma, per citare un aforisma che mi sta molto a cuore, "...dove gli occhi van volentieri, anche il cuore va, né il piede tarda a seguirli" e mi sono ritrovata alla fine a fare i conti con un mondo che mi era quasi del tutto estraneo.
Ma non ho alcuna intenzione di tediarvi con le mie disavventure tragicomiche. Del resto, il mio blog nasce come un pensiero positivo, una carica di energia catalizzatrice che abbraccia tutti, usi e costumi impropri, rivoluzionari ossia tendenze, in questa società tristemente standardizzata, una tela variopinta dove ciascuno può apporre una firma, uno scarabocchio o dipingere i colori dell'anima, riprodurre un sorriso, un dolore o semplicemente un silenzio, un rumore, un'ambizione.
Ed a proposito di tela, colori e soprattutto ambizioni, qualche settimana fa sono stata invitata all'ottava giornata del contemporaneo organizzata da CASAGALLERY Itinerante (iniziativa senza scopo di lucro che promuove la sensibilizzazione all'arte con eventi espositivi in differenti location metropolitane) in collaborazione con AMACI (Associazione Musei d'Arte Contemporanea Italiani). Dopo aver coinvolto gallerie d'arte, hotel, studi di artisti, musei, questa volta si trattava di un luogo espositivo "in progress", un laboratorio dedicato alla realizzazione di progetti multiculturali di cui ideatrice l'artista Roberta Cavallari.
 Ma non è di lei che vorrei parlarvi, oltremodo già diffusamente conosciuta anche nei corridoi accademici, e di cui nessuno vuole sminuire abilità o talento (..chapeau!!!), ma di una giovane talentuosa artista che credo abbia imboccato la strada giusta verso il successo prima con passi timidi ed incerti ed ora più spediti e profondi: Paola Baccigalupo.
Laureata in Arti Visive presso l'Accademia di Belle Arti Europea dei Media di Novara ed iscritta ora al Biennio Specialistico in Arti Visive - Pittura all'Accademia di Belle Arti di Bologna, fin da subito si è fatta notare per la sua body painting, una nuova concezione del "fare arte" sicuramente impregnata di contributi di notevole rilevanza come Liu Bolin (cit. nel post Inebriamoci di Colori), Jenny Saville, Lucien Freud solo per citarne alcuni. Ho osservato con entusiasmo e curiosità le videoproiezioni dei suoi lavori, work in "progress" paradossalmente "inversi", mi verrebbe da pensare, la trasformazione di un'esistenza pulsante, dinamica, vibrante, in qualcosa di statico ed interpretabile. In realtà, ogni spiegazione o giustificativo non ha senso perchè percezione e realtà sembrano sorelle legate da uno stesso cordone ombelicale ed è facile rischiare di perdersi in inutili intellettualismi. Questa "confusione" altamente produttiva nasce dal notare con gran stupore che i suoi dipinti in realtà sono persone vive che si trasformano o "oggettivizzano" in tele. I corpi si vestono di linee irregolari, s'intrecciano in una lotta continua e passionale colori chiari e scuri, e con pennellate brevi e decise, iniziano a riflettere di luce propria. Nessuna spiegazione è più  loquace in questo caso di un esempio, come l'immagine qui riportata.
Ulteriori foto dei suoi lavori potete vederle nel sito www.paolabaccigalupo.carbonmade.com  (...e vi consiglio di dare una sbirciata...) oppure per saperne di più www.paola.baccigalupo.com.
Io,  personalmente, preferisco lasciarvi con il video "Da Vicino Nessuno è Normale" di cui il link http://www.youtube.com/watch?v=vk4JINJpLCU 
In uno scenario grigio ed incenerito come quello italiano rispetto a nuove idee, a nuovi modi di filtrare e metabolizzare la reltà, di viverla nella pienezza delle proprie convinzioni, non mi resta che augurare alla talentuosa artista una carriera intrisa di riconoscimenti in trepidante attesa per i suoi nuovi lavori.

giovedì 29 marzo 2012

Street Art&Postproduzione

Cammino per la città e mi imbatto in sentieri, dimore, volti sconosciuti. Dal centro si diramano tentacoli verso periferiche luci ed i riflessi timidi di lampioni solitari abbracciano autobus umidi in corsa. Mi volto e scorgo una parete affrescata, mi avvicino, osservo silenziosa. E' riproduzione di un mondo, il mio mondo, il vostro, un groviglio di segni e significati che si sprigionano prepotentemente, è passato e presente, una ricombinazione di informazioni  plasmanti e d'itinerari già battuti.

"Arte" non è più creare dal nulla qualcosa o un processo lineare che inquadri un inizio, uno sviluppo ed una fine come evidenza indiscutibile ma diviene un'interconnessione di elementi già esistenti in scenari multipli con multiple vaziarioni ed interpretazioni, per l'appunto una postproduzione.
La città diviene un laboratorio a cielo aperto, un porto verso cui si infrangono onde spumose di continenti, dialetti e tradizioni differenti. Cos'è dunque "arte"?
Personalmente ritengo che "arte" sia "genio", il momento in cui la rappresentazione comunemente condivisa della realtà viene filtrata e diviene amo nel mare delle idee e delle incaute certezze per pescare nuove sensazioni, nuove libertà, nuove opportunità.
Gli spazi dimenticati e degradati della metropoli si trasformano in racconti visionari i cui personaggi "surreali" rispecchiano problematiche sociali attualissime. Sto parlando della street art di cui validi referenti BLU ed ERICAILCANE le cui identità restano un mistero ma le cui opere sono facilmente riconoscibili.
Eccovi di seguito alcuni lavori.
Blu è stato definito nel 2011 da The Observer uno dei  dieci migliori street artist in circolazione. Ha iniziato nel 1999 ad eseguire una serie di  graffiti a Bologna presso la zona universitaria per poi farsi apprezzare in tutta Europa ed America. Il suo talento è stato sottolineato da numerosi artisti e gallerie ma non ha mai voluto svelare la sua identità . A lui il riconoscimento di un'arte fruibile incondizionatamente da tutti in spazi pubblici metropolitani ed in rete, un viaggio virtuale nella precarietà dell'esistenza e l'invito a riscattarsi rispetto ad un sovrasistema che si autoreferenzia prepotentemente a scapito dell'individuo.
Ericailcane ha iniziato a collaborare con Blu a partire dal  2003 e questo sodalizio ha  partorito una serie di opere di spiccato interesse (ad esempio uomini ed animali secondo  una certa ciclicità cosmica ed un equilibrio compenetrante). Anch'egli apprezzato all'estero, è stato adottato da Pictures On the Walls appartenente alla galleria londinese Lazarides mecenate di artisti d'alto calibro quali, per fare solo due nomi, Banksy e Stanley Donwood.
La loro è un'arte che tende a dare forma e peso a processi invisibili e dimenticati a causa di una globalizzazione sempre più invadente che trasforma  il nostro vivere quotidiano in elemento di consumo. E' un riscatto, la voglia del mondo come esperienza da vivere e non subire.
E questo impulso intesse relazioni nuove, trasforma le intenzioni in "fare", motiva a guardare oltre il recinto invisibile.
La vita diventa una tela, la vetrina di un negozio, un muro bianco, la strada, un vagone abbandonato, su cui dipingere umori, dissapori, gioie istantanee. 
Ecco perchè parlo di postproduzione...perchè possiamo continuamente reinventare noi stessi partendo da ciò che già esiste e che ci circonda, rielaborarlo, non cercando ulteriori o introvabili espedienti








martedì 13 marzo 2012

Vedo, scelgo e...Gusto!

Il famoso scrittore e drammaturgo irlandese George Bernard Shaw sosteneva che non esistesse amore più sincero di quello per il cibo.
Niente di più vero! Nel 2012 mangiare, infatti, non è più semplicemente un bisogno ma un Lifestyle , una scelta consapevole e critica di ciò che acquistiamo, gustiamo e reinventiamo (... "dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei!"). Si sta diffondendo una nuova simbologia o fenomenologia del cibo: è cultura, solidarietà, riscoperta, evocazione, momento rassicurante, associativo o evasivo. Mangiare con stile e qualità non è più privilegio di pochi, non è necessario percorrere chilometri verso mete poco mondane e poco globalizzate per sperare in un pranzo sano e gratificante. E' possibile, infatti, anche in una grande città dai ritmi serrati, crearsi una propria bolla gravitazionale, immergersi nel piacere di una lettura mentre si gusta la specialità del giorno (accuratamente consigliata dallo chef) con ingredienti di altissima qualità o mentre si sorseggia un buon calice di vino piuttosto che una fresca birra artigianale.

Ma non è tutto: si vede, si sceglie, si compra, la cosiddetta Bistronomia pret-a-porter, cioè l'incrocio tra bistrot, ambiente informale e caldo dove intessere anche nuove relazioni sociali, e gastronomia intesa come ottimo ristorante dove assaporare pietanze originali e succulente, menu diversi per ogni giorno della settimana; e pret-a-porter per la presenza di  un'area shop dedicata alla vendita di prodotti alimentari o, in taluni casi, di generi di consumo non prettamente food, selezionati secondo carattestiche di qualità di produzione, qualità sensoriale, attenzione etica e territorialità.
 Attraverso le nostre scelte ed i nostri acquisti consapevoli  si chiude il cerchio di un'economia più sociale ed equosolidale, meno totalizzante, che premia aziende locali o piccoli agricoltori o allevatori che hanno un fine ultimo: valorizzare territorialità nel rispetto dell'ambiente e dell'uomo.
Che sia un pranzo di lavoro o che si tratti di una cena romantica o semplicemente il break di uno studente universitario, i locali dove mi sono personalmente recata hanno soddifatto le mie aspettative. Entrarvi è immergersi in una realtà più familiare, domestica, genuina e rilassante; scegliere da uno scaffale il prodotto che si intende mangiare o bere è come aprire la credenza di casa con le conserve della nonna, in un tripudio di colori e sapori che rievocano giornate spensierate dell'infanzia, ore investite nell'osservazione di preparati culinari a carpirne improbabili segreti.

Promuovono il cibo, perchè il benessere psicofisico passa soprattutto dalla tavola, ma sono anche "stimolatori e catalizzatori sociali" attraverso l'organizzazione di iniziative di pregnanza culturale, come  la presentazione di un libro o vere e proprie rassegne (viaggiare e scoprire sapori attraverso narrazioni, assaggi, suoni, profumi...) sensibilizzando anche su temi attuali e delicati, come ad esempio il contributo che possiamo apportare ad una cooperativa sociale, dedita alla coltivazione di terre sequestrate ad organizzazioni malavitose, con il semplice ma assennato acquisto di un alimento d'uso quotidiano ad un prezzo contenuto.
Ecco di seguito una serie di fotografie da me scattate (...non giro mai fortunatamente senza la mia macchinetta fotografica...quindi si rassegni il mondo...hihihihi) per rendere onore a quanto precedentemente scritto (è opportuno precisare che non vi è alcun fine commerciale nelle immagini riprodotte). Non mi resta, a questo punto, che augurarvi Buon Appetito!


giovedì 8 marzo 2012

Buona festa delle donne

...Sei piena di tutte le ombre che mi spiano. Mi segui come gli astri seguono la notte. Mia madre mi partorì pieno di domande sottili. Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci. Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo. Solco per il torbido seme del mio nome. Esista una terra mia che non copra la tua orma. Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove...
                              Pablo Neruda


mercoledì 7 marzo 2012

Inebriamoci di Colori!!!

Impregnano la nostra esistenza e la trasformano in un quadro dalle tinte calde, specchio di umori, raccontano chi siamo e dove andiamo.
Non c'è alcun dubbio: i colori  fanno bene all'anima con la loro allegria e spensieratezza!!!
E tutto ciò era stato ben compreso anche da antiche civiltà che attribuivano ai colori una valenza simbolica o meramente descrittiva, impiegando miscele di composti minerali nella riproduzione di scene di vita quotidiana o mitologiche .

Bottega Veneta 2012

Ma ritorniamo ai nostri giorni...posso ben dire che il 2012 è sicuramente l'anno della rivalutazione ed impiego dei toni caldi (una sferzata di allegria per scongiurare un'improbabile  apocalisse...hihihihi.....o per celebrare l'inizio di una nuova era....) nel make up (colori neon o fluo come arancione, fucsia, verde, azzurro o blu elettrico), nell'arredamento o nel design di interni (toni esilaranti che incoraggiano il potenziale acquirente ad avventurarsi attraverso combinazioni di nuovi colori, con diverse tipologie di accostamenti con l'obiettivo di mantenere il consumatore visivamente impegnato miscelando il divertimento con la praticità...), nella moda come per esempio le ultime collezioni di Blumarine, Elena Mirò (favolose rivisitazioni anni '50 e '60) o l'essenziale ma non meno elegante Bottega Veneta.  Come dimenticarci poi degli accessori colorati e di come possano rivalorizzare un vecchio capo, magari il cappottino di nostra madre indossato in adolescenza, un cappello in cotone o all'uncinetto con una  spilla colorata, occhiali verdi, rossi, rosa, gialli o bianchi in tinta con pashmina o con borsa (preferibilmente pratica e capiente per portare a spasso in ogni dove un pezzeto di casa...).

Personalmente reputo che non vi sia posto più colorato dei mercatini dove si può trovare di tutto spendendo pochissimo. Ad esempio, le pashime fotografate pensate costano solo 1,00 euro eppure l'effetto su una magliettina o camicia non è da  meno rispetto ad una ben più costosa....Nastri coloratissimi con cui creare delle spillette o dei segnalibri da regalare ai nostri amici (un'idea abbastanza originale per dare loro il benvenuto ad una festicciola organizzata a casa...ad esempio).
Poi tazze, piatti, bicchieri, pratici e minimali che nella loro semplicità diventano elementi di arredamento soprattutto se con colori differenti ed un pò Disneyani.



C'è, poi, chi ha fatto del colore una vera e propria ragione di vita, l'immersione completa in ciò che tocchiamo, annusiamo, osserviamo. Una  nuova concezione dell'arte, dell'Io, degli spazi.
La prima  volta che mi sono imbattuta in questo artista non credevo ai miei occhi!!!!! Meraviglioso colore, quanta energia e quante vibrazioni nella sua staticità. Sto parlando di Liu Bolin, artista  cinese noto per i suoi autoritratti fotografici in cui non si capisce dove finisca il corpo e dove inizi l'area circostante. Eccovi  di seguito alcuni suoi scatti.











Non sono sicuramente una critica d'arte, ma la prima esclamazione che mi viene in mente è:"Geniale!!".
Altrettanto dicasi di un'ulteriore artista, la peruviana Cecilia Paredes che fondendo il suo essere con il paesaggio sancisce un legame indissolubile con la natura, il suo corpo è attraversato da fluidi ancestrali..
I colori, per parafrasare, senza alcun dubbio colorano la nostra vita, trasformano giornate grigie e tediose in spettacoli a cielo aperto, limano spigolature e filtrano con leggerezza umori acri, trasformano ambienti cupi e tediosi in giardini, suscitano sorrisi e stupori, creano nuovi equilibri. Quindi, non mi resta che suggerirvi di inebriarvi di essi!!

martedì 6 marzo 2012

Benvenuti nel mio Blog

Non sono che un caleidoscopio sociale,
l'intreccio prospettico di tinte forti e vivaci.
Sono la rappresentazione cosciente di usi, costumi e tendenze che plasmano il mondo.
Mi rifletto nello specchio cangiante dell'esistenza e mi inebrio di essa"



Laura Amerise