Il mio silenzio è stato solo una lunga riflessione, la meditazione evocativa di un'utilità per questo blog. Essere un caleidoscopio sociale sicuramente mi aiuta e mi presta ad innumerevoli interpretazioni, come innumerevoli sono gli assi ed i piani su cui verto il mio sguardo.
E resto folgorata da quanta bellezza mi avvolga, in ogni minima cosa, e riposo sotto questo meraviglioso albero che è la vita (non a caso ho scelto questo quadro...), una vita così piena, così altalenante, così imprevista, a tratti dolorosa, a tratti grigia, fatta di salite e discese, di lunghe passeggiate e corse in una lotta continua contro il tempo e la sua arma, la precarietà, che come una frusta schiaffeggia clessidre e lancette. Questa vita che non smette, comunque, mai di stupirci con l'esperimento di un sorriso neonatale, con le prime scoperte di piacevolezza e desiderio, con un frutto che da acerbo diventa maturo, due piccoli seni che preannunciano la sacra fertilità ed il godimento.
Ecco perché il motivo di una scelta: indagare e sviluppare. Del resto non sono che una sociologa dimenticata forse dai miei libri, da una società poco attenta alle esigenze altrui, fagocitata da stimoli artificiali, meccanici, ridondanti.
Ed è questo quello che voglio fare con questo blog, visto che non mi viene concessa la possibilità di farlo diversamente, nei ritagli di una giornata, tra lavoro e studio, continuo studio e ricerca di me stessa. Sarà mia premura affrontare diverse condizioni e situazioni, filtrare stimoli ed esperienze, aiutare per quanto mi possa essere possibile, riflettere anche di luce altrui.
Il mio suggerimento siete voi ed il vostro, mio, diritto di felicità, perché è proprio vero:
la felicità è un percorso, non una destinazione.