Una volta mi capitarono tra le mani antiche cartoline che il nonno di mia madre scriveva alla sua amata. Poche righe intrise di rispetto oltre che affetto, ermetiche, senza punti sospensivi o esclamativi. Poche proposizioni che non lasciavano spazio a fraintendimenti, incertezze, domande perentorie. Direi proprio come accade ora....con messaggistica, post, condivisioni....e così l'evento intimo, amore e pulsioni, si trasformano in un'abbuffata All You Can Eat (prezzi modici gran profitto - vale a dire accesso gratuito ad un'infinità di opzioni sentimentali).
Una proposta di matrimonio diventa un cortometraggio instagram, fa il giro del mondo, ritorna al mittente, commenti a destra e manca, alcuni offensivi per un sadico gusto distopico, altri smielati ai limiti di una favola disneyana. Non esistono più le mezze misure, quei bilancieri che confinano reale e surreale. Oggi è il tempo di instagram, ieri lo era facebook, prima ancora twitter.....si cambia social un pò come un fidanzatino in età adolescenziale....ci si approccia all'inizio in maniera timida, scrutando profili a destra e manca, optando per un'identità precisa, poi si fantastica e diventa un vero e proprio appuntamento giornaliero, e ci si concede infine in maniera quasi sfacciata e smaliziata.
E se dall'altra parte dello schermo ci fosse un uomo o una timida donna dell'età vittoriana (....e quando parlo di "vittoriano" non mi riferisco allo steampunk...) come parleremmo d'amore?
Forse il bisogno di comunicare in altra maniera ci svelerebbe "nuovi vecchi" tempi e metodi, quelli ormai in disuso da secoli, quelli che lasciavano spazio a pensieri non necessariamente contraddittori ma impregnati in giusta misura da fatalismo e speranza.
E' cosi' difficile ora svelarci nella nostra naturale e fresca emotività?
Lascio a ciascuno la sua risposta.