Cammino per la città e mi imbatto in sentieri, dimore, volti sconosciuti. Dal centro si diramano tentacoli verso periferiche luci ed i riflessi timidi di lampioni solitari abbracciano autobus umidi in corsa. Mi volto e scorgo una parete affrescata, mi avvicino, osservo silenziosa. E' riproduzione di un mondo, il mio mondo, il vostro, un groviglio di segni e significati che si sprigionano prepotentemente, è passato e presente, una ricombinazione di informazioni plasmanti e d'itinerari già battuti.
"Arte" non è più creare dal nulla qualcosa o un processo lineare che inquadri un inizio, uno sviluppo ed una fine come evidenza indiscutibile ma diviene un'interconnessione di elementi già esistenti in scenari multipli con multiple vaziarioni ed interpretazioni, per l'appunto una postproduzione.
La città diviene un laboratorio a cielo aperto, un porto verso cui si infrangono onde spumose di continenti, dialetti e tradizioni differenti. Cos'è dunque "arte"?
Personalmente ritengo che "arte" sia "genio", il momento in cui la rappresentazione comunemente condivisa della realtà viene filtrata e diviene amo nel mare delle idee e delle incaute certezze per pescare nuove sensazioni, nuove libertà, nuove opportunità.
Gli spazi dimenticati e degradati della metropoli si trasformano in racconti visionari i cui personaggi "surreali" rispecchiano problematiche sociali attualissime. Sto parlando della street art di
cui validi referenti
BLU ed
ERICAILCANE le cui identità restano un mistero ma le cui opere sono facilmente riconoscibili.
Eccovi di seguito alcuni lavori.

Blu è stato definito nel 2011 da
The Observer uno dei dieci migliori street artist in circolazione. Ha iniziato nel 1999 ad eseguire una serie di graffiti a Bologna presso la zona universitaria per poi farsi apprezzare in tutta Europa ed America. Il suo talento è stato sottolineato da numerosi artisti e gallerie ma non ha mai voluto svelare la sua identità . A lui il riconoscimento di un'arte fruibile incondizionatamente da tutti in spazi pubblici metropolitani ed in rete, un viaggio virtuale nella precarietà dell'esistenza e l'invito a riscattarsi rispetto ad un sovrasistema che si autoreferenzia prepotentemente a scapito dell'individuo.

Ericailcane ha iniziato a collaborare con Blu a partire dal 2003 e questo sodalizio ha partorito una serie di opere di spiccato interesse (ad esempio uomini ed animali secondo una certa ciclicità cosmica ed un equilibrio compenetrante). Anch'egli apprezzato all'estero, è stato adottato da
Pictures On the Walls appartenente alla galleria londinese
Lazarides mecenate di artisti d'alto calibro quali, per fare solo due nomi, Banksy e Stanley Donwood.
La loro è un'arte che tende a dare forma e peso a processi invisibili e dimenticati a causa di una globalizzazione sempre più invadente che trasforma il nostro vivere quotidiano in elemento di consumo. E' un riscatto, la voglia del mondo come esperienza da vivere e non subire.

E questo impulso intesse relazioni nuove, trasforma le intenzioni in "fare", motiva a guardare oltre il recinto invisibile.
La vita diventa una tela, la vetrina di un negozio, un muro bianco, la strada, un vagone abbandonato, su cui dipingere umori, dissapori, gioie istantanee.
Ecco perchè parlo di postproduzione...perchè possiamo continuamente reinventare noi stessi partendo da ciò che già esiste e che ci circonda, rielaborarlo, non cercando ulteriori o introvabili espedienti